Sangiovese: il rosso che scorre nelle vene dei cesenati
A Cesena, il Sangiovese non è solo un vino, è un'istituzione. Dalle osterie ai pranzi della domenica, questo rosso corposo accompagna ogni momento conviviale.

C'è un detto che dice: "In Romagna non si beve, si degusta con abbondanza". E a Cesena, questa filosofia si applica perfettamente al Sangiovese. Non è solo un vino: è parte del paesaggio, della cultura e, oserei dire, del DNA locale.
Passeggiando per la città, è impossibile non notare il legame viscerale tra i cesenati e il loro rosso preferito. Nei ristoranti, nei bar e perfino nelle case, il Sangiovese scorre come un fiume placido, accompagnando piadine fumanti, tagliatelle al ragù e grigliate epiche. Qui non si discute: il pasto senza un bicchiere di Sangiovese è come una piadina senza squacquerone. Inconcepibile!
Le osterie storiche di Cesena sono i veri templi di questo nettare. Prendiamo la classica "brazadèla" con un calice di Sangiovese: il dolce e il tannico si incontrano in un abbraccio perfetto. Oppure, per i palati più avventurosi, una degustazione nelle colline di Bertinoro o di Mercato Saraceno, dove ogni sorso racconta la storia della terra.
Se ancora non l'hai fatto, concediti un giro tra le cantine locali e scopri la magia di questo rosso sincero. Ma occhio: il rischio è di innamorarsene e non voler più bere altro!